giovedì, settembre 06, 2007

Danni enormi al cervello Benoit era malato

Il professor Bailes ha condotto gli esami per conto della famiglia del wrestler che nel giugno scorso ha ucciso moglie e figlio e poi si è suicidato: "Mai visto nulla di simile in 40 anni di carriera, sembrava l'organo di un 80enne, colpa dei troppi traumi"

Il dottor Julian Bailes illustra i danni al cervello di Benoit.


LONDRA (Inghilterra), 6 settembre 2007 - Il cervello di Chris Benoit era ridotto talmente male al momento del suicidio da sembrare quello di un 85enne malato di Alzheimer. Lo sostiene il professor Julian Bailes, che ha condotto gli esami per conto del padre del celebre wrestler che nel giugno scorso ammazzò moglie e figlioletto, prima di darsi a sua volta la morte. Secondo la tesi del luminare, raccontata in diretta ad "American Tv" e rilanciata dal "Sun" , "il danno al cervello era impressionante e scioccante e pensiamo che sia stato causato da un precedente trauma".


TROPPI COLPI - Benoit, noto per i suoi combattimenti molto duri e per alcune mosse particolarmente violente (una delle quali si sospetta sia stata usata per uccidere il figlio Daniel), è rimasto vittima di diverse commozioni cerebrali durante la sua carriera, sia in Giappone che negli Usa, e questi ripetuti colpi al cervello gli avrebbero causato il danno irreparabile. "Le nostre ricerche – ha proseguito il medico - hanno dimostrato come tre grandi commozioni cerebrali possano portare a conseguenze molto serie".


DEMENZA SENILE - Comparando il cervello di Benoit a un cervello sano, il professor Bailes, neurochirurgo di fama mondiale, ha scoperto la presenza di un’avanzata forma di demenza senile, come se l’uomo a cui apparteneva il cervello danneggiato fosse affetto da Alzheimer e avesse oltre 80 anni. "Il danno ero esteso a tutto il cervello di Chris e si tratta di qualcosa che non ho mai visto in 40 anni di carriera". Secondo il padre del wrestler, Michael, il cervello devastato del figlio, che si è scoperto fosse solito prendere steroidi anabolizzanti per migliorare le proprie performance sul ring, sarebbe una possibile spiegazione al doppio omicidio e suicidio di tre mesi fa, che ha sconvolto il mondo del wrestling e lasciato i familiari attoniti. "Adesso che ho parlato con i dottori e che ho visto questi risultati – ha spiegato papà Michael - capisco che cosa può aver contribuito a causare la tragedia. Ma resto convinto che la persona che ha compiuto quelle cose così tremende non sia lo stesso uomo che conosciamo ed amiamo".

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