mercoledì, settembre 19, 2007

Il Milan è uno spettacolo

Prestazione straordinaria dei rossoneri, che annientano il Benfica nel primo tempo con Pirlo e Inzaghi (60 gol in Europa) e subiscono il 2-1 di Nuno Gomes nel recupero. A Kakà manca solo il gol dopo una partita ricca di numeri e sostanza. Rui Costa non delude ma per i portoghesi non c'è storia

MILANO, 18 settembre 2007 - Balbettante in campionato. Senza limiti in Europa. Aria di Champions League. Che equivale a qualcosa di travolgente. Termine azzeccato per raccontare l'esordio in Coppa dei rossoneri. Troppo Milan per il Benfica, battuto 2-1 con una prestazione imperiosa, in cui l'armata di Ancelotti sbaglia gol a raffica. Unico neo, dopo le prodezze di Pirlo e Inzaghi, il gol di Nuno Gomes nel recupero; crepa su una prestazione quasi perfetta.

I CAMPIONI E RUI - Il Milan riparte dalla notte di Atene, con la variante Kaladze al posto di Maldini. Proprio come a Montecarlo. Tra i portoghesi c'è Manuel Rui Costa, accoglienza e tributo da eroe. Roba da coccolone, ma il regista assorbe e prende la bacchetta in mano. Conosce il nemico. Il numero 10 di Camacho è una girandola in mezzo al campo, posizione ideale per ammirare il suo passato. Con un senso di impotenza e di probabile ammirazione. Perché al Milan basta poco per prendere le misure al Benfica, soggiogato dagli incastri millimetrici dei rossoneri.

GEOMETRIA - Segnali prepotenti che esaltano tutte le qualità della squadra di Ancelotti. Micidiale sulla fascia destra dove Oddo, in serata di grazia infila giocate brasiliane. All'8' il difensore ingrana la marcia e la mette dentro bene; Ambrosini ci arriva di controbalzo, Pippo la manca di un'inezia. E' l'antipasto prima della perla di Pirlo che regala un pezzo da museo dal vertice destro dell'area portoghese; tocco magico, quasi geometrico, che Quim arriva appena a toccare: ma lì nell'angolo alto sotto la traversa è impresa impossibile evitare il gol.

INZAGHI 60 - Spettacolo rossonero; al 13', ancora Oddo, dopo una finta al limite, pesca Inzaghi. Arruffone Pippo: prima si incarta, poi trova il guizzo per un diagonale che meriterebbe sorte migliore. Al 16' tocca ad Ambrosini: tiro al volo di interno destro centrale che non sorprende Quim. Magìe a raffica, Come quella di Kakà che al 21' inquadra Inzaghi; Seedorf finta e Pippo mira l'angolo giusto, dove Quim si fa trovare pronto. Poi sessanta secondi di blackout e la luce del Benfica si accende. Rui Costa individua un buco centralmente e fa partire un bolide da 25 metri che Dida respinge. Roba da approfittarne; cross dalla sinistra e Cardozo di testa colpisce il palo da due passi. Una provocazione che il Milan traduce subito in gol nel modo più impetuoso. La cavalcata di Kakà sul corridoio sinistro è di rara bellezza. Il brasiliano serve Pirlo destra; assist per Inzaghi e destro al volo del bomber: 2-0; che tradotto fa 60 gol in Europa.

IMPOTENZA - Al 33' Dida copre bene il primo palo e toglie l'urlo del gol a Cardozo servito saggiamente da Rui Costa. Ma cosa si mangia Kakà al 36', quando a tu per tu con Quim, sbaglia ciò che farebbe a occhi chiusi con le mani legate. Primo tempo da antologia; favorito senza dubbio dalla mediocrità del Benfica che non può reggere all'urto dei campioni in carica.

GENIO PIRLO - Il rischio è che la ripresa si trasformi in un noioso possesso di palla. Ma i portoghesi, così fragili e non all'altezza, rendono ancora più facile la vita al Milan che sfiora gol a ripetizione. La pennellata più bella è al 9', quando Kakà arriva come un treno sulla destra ma trova Quim sul primo palo. Alla caccia al gol partecipano tutti; Oddo e Jankulovski compresi. Se poi vogliamo trovare il pelo nell'uovo, vale la pena di citare la clamorosa occasione che Inzaghi getta al vento dal dischetto: palla oltre la traversa. Al 31' Pippo deve fare i conti con un super Quim che ha il tempo di rialzarsi e smanacciare oltre la traversa un bolide di Emerson, gettato nella mischia al posto di Seedorf. Stride il gol di Nuno Gomes, entrato al posto di Cardozo; rete impalpabile in una difesa ormai sicura del 2-0. L'impronta sulla vittoria ha però la firma del piedino di Pirlo; gigante universale. Nella notte di San Siro, l'ennesima vittoria porta il suo nome.

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