venerdì, maggio 30, 2008

Classifica Finale: Real Chiesanuova quinto!


Si è concluso il 4° Campionato Provinciale di Calcio a Sei organizzato dalla Lega Calcio del UISP di Brescia, dopo un paio di stagioni che c'hanno visto lottare per non "vincere" il Cucchiaio di Legno, ovvero per non arrivare ultimi, quest'anno abbiamo chiuso ad un onorevolissimo 5° posto (su 9 squadre del ns. girone) al pari della squadra "Centrale del Latte Brescia", piazzamento che ci ha reso molto orgogliosi e soddisfatti di noi stessi perchè rappresenta un netto miglioramento rispetto alle stagioni passate.

CLASSIFICA FINALE

Impresa Edile Solenne (Ghedi) 36 punti
Polisportiva Brixia Team (Oratorio S. Francesco) 33 punti
Cobe Infissi La Caffetteria (Borgosatollo) 32 punti
Gambara Calcio 007 27 punti
Centrale del Latte Brescia (Oratorio Casazza) 19 punti
Real Chiesanuvoa 19 punti
ASD Lizard Boulevard Cafè (Ghedi) 17 punti
Oratorio Borgo San Giacomo 10 punti
A.S.D. S. Isidoro (Oratorio S. Bernardo) 7 punti

Ecco di seguito la foto ufficiale della rosa del Real Chiesanuova per la stagione 2007/'08


Da in alto a sinistra: Scolari Michele (io), Bortot Flavio, Tagliavini Alessandro, Zani Andrea, Sandonini Stefano.
Da in basso a sinistra: Pigoli Marco, Gregorini Gianluca (il Mister), Rossetti Andrea, Facchinetti Mattia (il Capitano e Presidente), Martini Davide.
Assenti: Serotti Giovanni, Capacchietti Matteo, Varesi Pietro.

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giovedì, maggio 29, 2008

Tanti Auguri Ambro!!!!!

Il centrocampista del Milan e della nazionale azzurra, Massimo Ambrosini, festeggia oggi, presso il ritiro di Coverciano, il suo 31esimo compleanno. Da tutta la famiglia Milan, buon compleanno Massimo!


MILANO - Nel ritiro di Coverciano dove i ragazzi di Donadoni sono impegnati a preparare il delicato impegno dell'Europeo di Austria e Svizzera, Massimo Ambrosini, classe 1977, spegne oggi trentuno candeline. Dodici sono quelle che Ambro ha spento in casa Milan da quando nell'estate 1995, alla tenera età di diciotto anni, ha cominciato la sua lunga avventura con la maglia rossonera. Una sola parentesi al Vicenza nella stagione 1997/1998 quando la società di via Turati lo cedette in prestito ai veneti, ma dalla stagione seguente Massimo tornò ad essere definitivamente rossonero.
Con la maglia numero 23 sulle spalle, Ambro ha dimostrato di essere uno dei migliori centrocampisti italiani, esordendo in Nazionale il 28 aprile 1999 a Zagabria contro la Croazia. La sua carriera in azzurro è proseguita a fasi alterne, a causa dei tanti infotuni che l'hanno coinvolto.
Ma Massimo c'era nella finale degli Europei del 2000, in quella calda notte olandese, quando l’Europeo sfuggì dalle mani della Nazionale di Zoff per colpa dei gol di Wiltord e Trezeguet. “Quella sera me la ricordo ancora – ha dichiarato Massimo ieri dal ritiro azzurro di Coverciano - avevamo praticamente vinto e ad una manciata di secondi dalla fine perdemmo tutto. Ora c’è tanta voglia di riprendere la Francia nel numero di Europei vinti.
A questo Europeo Massimo parteciperà. Infatti, dopo due anni di assenza, il C.T. Roberto Donadoni l'ha inserito nella lista dei 23 giocatori convocati grazie alle ottime prestazioni in campionato che hanno permesso al centrocampista del Milan di diventare una pedina fondamentale della selezione azzurra.
Ha finora collezionato 30 presenze in azzurro di cui una da capitano il 16 agosto 2006 nella Nazionale sperimentale schierata contro la Croazia da Roberto Donadoni.
Ambrosini è grato a Donadoni per averlo riportato in Nazionale: “Il biennio in cui la Nazionale era sotto la guida di Lippi è coinciso con un mio periodo di scarsa forma e di infortuni. Poi piano piano ho recuperato forma e condizione migliore e alla fine credo di essere tornato a buoni livelli. Ringrazio Donadoni e spero di ripagarlo della fiducia”.
Il centrocampista del Milan inizierà la sua 'nuova' avventura in Nazionale con grande entusiasmo perchè non vuole deludere l'allenatore e tantomeno i suoi tifosi. Tutta la famiglia Milan è orgogliosa di poter seguire e sostenere un campione come Massimo nella sua avventura azzurra. Da tutti i cuori rossoneri ancora un BUON COMPLEANNO AMBRO!

da http://www.acmilan.com



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mercoledì, maggio 28, 2008

Grazie di tutto Gila

MILANO - I tre anni del Gila ci sono stati e non potranno mai essere cancellati dalla storia rossonera. Diciassette gol nel primo campionato concluso al secondo posto con 88 punti strameritati sul campo, dodici gol nel secondo campionato con un quarto posto raggiunto un mese prima della Finale di Atene, il gol con il Manchester United nella partita perfetta, la rete decisiva di Udine quest'anno. Potremmo proseguire. Ma il grazie e l'inbocca al lupo ad Alberto, non possono prendere scorciatoie. Devono passare per forza da quel suo sguardo pieno di lealtà e sincerità. Ragazzo perbene, ragazzo perfetto, aveva e ha tutto per mettere radici in un grande club come il Milan: tecnica e colpi in campo, modi e gentilezza fuori. Insomma, ancora oggi, giorno dell'annuncio, è dura accettare che la scintilla, che pure c'è stata, non sia pienamente scoccata. Alberto rimarrà comunque nel cuore del Milan e il Milan rimarrà nel cuore di Alberto. Va a giocare in una squadra fresca e ambiziosa come lui, degna avversaria del Milan fino alla fine dello scorso campionato per l'ingresso fra le prime quattro dell'area Champions. Gilardino è stato il primo ruggito rossonero dopo la Finale di Istanbul. L'ultimo atto di quella Champions League avrebbe stroncato e devastato chiunque, ma non il Milan. E la prova provata della reazione a tempo di record della società e di tutto l'ambiente fu proprio il suo arrivo. Alberto, il crack del mercato italiano del 2005. Lo volevano tutti, lui voleva il Milan. Oggi ci salutiamo, con un abbraccio forte. Ai tifosi rossoneri resta l'applauso intenso ed educato che il Gila, alla fine dell'ultimo Milan-Udinese, ha rivolto a tutti gli anelli del suo stadio. Lui sapeva cosa voleva dire. Tranquillo Alberto, al primo Milan-Fiorentina i primi applausi saranno tutti per te.


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venerdì, maggio 23, 2008

Torneo Chico Nova: Le Marchesine vs. Forneria Voglia di...



Nel primo match valido per il girone B del Torneo Chico Nova vede opposto a “Le Marchesine” la squadra denominata “Forneria Voglia di Pane” e già all’ingresso negli spogliatoi si denota una sostanziale differenza fra i due team: il numero dei giocatori, se “Le Marchesine” sono in 5 contati, gli avversari possono avere ben un cambio per giocatore, fatto salvo per il portiere.
“Le Marchesine” si schierano in campo con la formazione forse più logica viste le caratteristiche di ognuno, cioè con Scolari, che vista l’assenza di Facchinetti diviene capitano, tra i pali, Biatta marcatore fisso sulla punta avversaria, Bani (Danilo, il fratello del Tal che frequentava il Tartaglia nella ns. stessa sezione ma in una classe in meno) un po’ più avanti con il compito di aiutare Chiari nella manovra, lo stesso Chiari a centrocampo e davanti a concretizzare le azioni il n. 9 Boglioli.
Una nota di demerito per il campo, la leggere pioggia che ha caratterizzato la serata di ieri l’ha reso viscido e scivoloso rendendo quasi impossibili le manovre palla a terra.
La partenza non è delle migliori per i 5 in maglia granata, pronti via e subito una conclusione forte ma centrale prova la reattività di Scolari, ma passano pochi secondi e la “Forneria” concretizza, dalla destra cambiano sponda del campo trovando l’accorrente n. 6 che con un potente tiro buca Scolari sulla propria destra.
Ci si attende la reazione che, per demeriti anche del campo, non avviene ed, anzi, la “Forneria” in contropiede trova un gol quasi fortuito, visto che la conclusione viene calciata a rete in prossimità del corner e, dopo essere passa sotto le gambe di Scolari, incoccia sul palo prima di terminare a rete.
Questa volta la reazione c’è, Chiari, sempre ficcante con le sue accelerazioni, si crea lo spazio giusto e calcia a rete, ma un palo beffardo nega la gioia del gol a portiere ormai battuto.
Per la serie “LA FORTUNA C’HA VOLTATO LE SPALLE E CI MOSTRA IL SEDERE”.
Al successivo cambio di fronte la “Forneria” guadagna un calcio d’angolo, la palla viene messa in mezzo e Scolari azzarda l’uscita, forse intuendo la presenza di un avversario che in realtà poi scoprirà sarà il suo stesso compagno di squadra Chiari, e smanaccia e qui è ancora la fortuna a decidere la ns. sorte: la palla termina proprio sui piede dell’attaccante avversario che quasi non crede a tanta grazia e non ha problemi ad insaccare a porta praticamente sguarnita.
Il gol del 3-0 è un colpo troppo pesante che ci fa vacillare, sull’azione seguente viene scoccato un tiro dalla media distanza che, prima di battere un incolpevole Scolari, passa tra la gambe di Biatta, risultato 4-0.
È la fine del primo tempo, che si chiude con il risultato abbastanza rotondo: Forneria Voglia di Pane – Le Marchesine 4-0.
È all’intervallo che, quasi involontariamente, Chiari dice la frase – svolta della serata: “Gnari, cerchiamo di limitare il passivo”
Si inizia il secondo tempo cercando di dare tutto quello che ci resta, marcatura a uomo, Boglioli che ripiega un po’ di più sul centrocampo e praticamente va a fare il suo ruolo naturale, cioè l’esterno, e l’avvio sembra incoraggiante: triangolazione (topografica) tra i geometri Chiari e Boglioli con Chiari che davanti al portiere non si fa ipnotizzare e lo salta con facilità, ma, ahinoi, il campo scivoloso non gli permette una conclusione facile, da posizione defilata colpisce il pallone forse anche di mezzo esterno, risultato: palo a porta vuota e palla fuori.
Nonostante il secondo legno della serata non ci demoralizziamo ed, anzi, continuiamo a pressare con più veemenza, ancora Chiari, vero mattatore, trova dalla sinistra lo spazio per concludere a rete, ma ancora una volta è il palo a strozzarci in gola l’urlo per il gol, incredibile.
Non ci scomponiamo e continuiamo a fare il ns. gioco, ancora una volta Boglioli mette Chiari davanti al portiere ma, quando la sfortuna ci si mette è proprio vigliacca, la palla gli capita sul destro, non proprio il suo piede preferito, e così ne nasce una conclusione poco insidiosa che il portiere riesce a neutralizzare.
Il tempo passa e la ns. condizione cala, gli avversari ruotano saggiamente tutti gli uomini e c’ho consente loro di prendere in mano le redini del gioco nella parte finale del match, quando, appunto, noi caliamo vistosamente condendo spazio e soprattutto occasioni che, per demerito loro ma soprattutto per merito di uno Scolari (che su di una parata si infortunerà al dito medio della mano sinistra ma stoicamente continuerà a giocare senza fare un piega) in formato saracinesca, non riescono a concretizzare.
Prima del finire della partita c’è ancora tempo per assistere ad un colpo di testa di Bani fuori di poco ed alla rete della bandiera di Chiari, che, ancora una volta innescato da un Boglioli in versione Rui Costa, davanti al portiere e con la palla questa volta sul sinistro lo trafigge sotto la traversa, marcatura tanto agognata che viene esorcizzata da Biatta con un “Finalmente ghe l’öm fadö a sbatilö deter, d** p****!!!!!”.
Pochi istanti dopo l’arbitro metterà fine alla contesa, “Forneria Voglia di Pane” batte “Le Marchesine” 4-1 e guadagnano meritatamente i primi 3 punti del torneo.

Prossimo Impegno: giovedì 29 Maggio ore 21:50 contro gli “ATOLLO PISCINE”.

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giovedì, maggio 22, 2008

Manchester United Campione d'Europa

Ci vogliono i calci di rigore per decidere la finale di UEFA Champions League tutta inglese tra Manchester United FC e Chelsea FC allo stadio Luzhniki di Mosca. A spuntarla sono gli uomini di Sir Alex Ferguson che si aggiudicano il trofeo per la terza volta nella loro storia. Decisivi gli errori dal dischetto di John Terry e Nicolas Anelka. Ininfluente quello di Cristiano Ronaldo. I 120 minuti si erano chiusi sull’1-1 con gol nel primo tempo di Cristiano Ronaldo e Frank Lampard.

Formazioni
Lo United cambia due pedine rispetto alla squadra che aveva battuto il Barcellona nel ritorno della semifinale. Wayne Rooney e Nemanja Vidić prendono il posto di Nani e Ji-Sung Park. Per il Chelsea, Ashley Cole ha recuperato dal problema alla caviglia rimediato nell’ultimo allenamento prima della finale. Florent Malouda è preferito a Salomon Kalou per l'unico cambio rispetto alla formazione che aveva battuto il Liverpool FC in semifinale.

Scontro
Dopo una prima fase di studio a scaldare la partita ci pensa Ronaldo con i sui dribbling su un Michael Essien in chiara difficoltà nel ruolo di terzino destro. Al 21' si scontrano Paul Scholes e Claude Makelele nel tentativo di ripartenza del Chelsea. Entrambi vengono ammoniti. Il centrocampista del Manchester ha la peggio e deve uscire per qualche minuto per tamponare il sangue che gli esce dal naso.

United in vantaggio
Al 26’ il risultato si sblocca. Azione insistita dello United a destra. Wes Brown riesce a crossare verso il secondo palo, dove Ronaldo brucia Essien e piazza il colpo di testa vincente nell'angolo alla destra di un Petr Čech che può solo guardare. Azione che ricorda molto il gol realizzato dal portoghese nei quarti contro l’AS Roma. Al 33' prova a rispondere il Chelsea. Cross di Lampard dalla destra, Rio Ferdinand anticipa Michael Ballack ma indirizza di testa verso la propria porta. Splendido riflesso di Edwin van der Sar e pallone in corner.

Super Čech
Se il portiere olandese è bravo, quello ceco del Chelsea è un fenomeno. Cross di Ronaldo e colpo di testa in tuffo di Carlos Tévez: Čech si oppone alla grande in tuffo. Il pallone finisce sui piedi dell'accorrente Carrick, conclusione a botta sicura ma Čech c’è ancora e respinge con la mano destra aperta evitando un gol che sembrava già fatto.

Pareggio
Al 43' altra occasione per il raddoppio del Manchester. Intelligente cross basso di Rooney dalla destra. Makelele non ci arriva, alle sue spalle c'è Tevez ma l'argentino manca l'impatto vincente in scivolata a due passi dalla porta. Dal possibile raddoppio si passa rapidamente al pareggio. Essien prova un tiro dalla distanza. La conclusione è smorzata da Ferdinand, ma sul pallone vagante si avventa Lampard che batte Van der Sar con un tocco morbido.

Chelsea più convinto
Il pareggio nel finale di prima frazione regala fiducia al Chelsea in apertura di ripresa. Essien scatta sul passaggio Florent Malouda, dribbling a rientrare su Ronaldo e tiro a girare che finisce ampiamente alto sopra la traversa. Poco dopo Ballack si incunea in un varco centrale e prova il destro di potenza difettando però di precisione.

Palo Drogba
E’ al 78’, però, che il Manchester trema per davvero. Nei pressi dell’area di rigore Drogba scambia con Malouda e, mentre sta per perdere l’equilibrio, lascia partire un destro a rientrare che supera Van der Sar ma si infrange sul palo alla sinistra del portiere olandese. Sir Alex Ferguson decide allora di giocarsi la carta Ryan Giggs richiamando in panchina Scholes. Il gallese diventa così il giocatore con più presenze nel Manchester United (759) superando Bobby Charlton.

Traversa Lampard
Il risultato non cambia più e si va ai supplementari. Avram Grant si gioca la carta Kalou e poco dopo deve prendersela ancora con la dea bendata. Ashley Cole affonda a sinistra e centra per Ballack. Il tedesco non se la sente di provare la conclusione e scarica su Lampard. Il centrocampista si gira bene in un fazzoletto, ma il suo tiro si infrange sulla traversa.

Terry salva tutto
Il tecnico del Chelsea si gioca anche la carta Anelka richiamando uno stanco Joe Cole. Ma al 101’ è il Manchester ad andare a un passo dal gol. Splendido affondo di Patrice Evra a sinistra che salta difensori come birilli e, arrivato davanti a Čech, mette all’indietro per Giggs. Il gallese conclude a botta sicura, ma Terry salva la sua porta di testa. Un intervento che vale quanto un gol per il capitano dei Blues.

Drogba espulso
Nel secondo tempo supplementare la stanchezza ha la meglio sulle due squadre con molti giocatori vittime di crampi. Nel finale si accende un parapiglia per una rimessa laterale che il Manchester deve restituire al Chelsea. Drogba rifila uno schiaffo a Nemanja Vidić e viene espulso. Il Chelsea resiste in dieci. Si va ai rigori. Dopo l'errore di Ronaldo, Terry calcia fuori il rigore che avrebbe regalato il trofeo al Chelsea. Poi Van der Sar para il tiro di Anelka e la festa United può cominciare.

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lunedì, maggio 19, 2008

MILAN UDINESE: ULTIMA APPARIZIONE IN PICCIONAIA PER LA STAGIONE 2007/’08

L'ultimo riscaldamento dei ragazzi per questa stagione




Scorrono le formazioni, Oddo a destra, Bonera per Nesta, con Inzaghi punta e Brocchi per Gattuso. Udinese con il tridente Pepe, Quagliarella, Di Natale. Prime bestemmie nascono dalla lettura della panchina rossonera, c’è Digao.

1’ E' iniziata la gara di San Siro. La tensione è alle stelle, un occhio è su campo, l’altro è fisso sul tabellone in attesa di un regalo da Torino, ma è il primo minuto, forse è un po’ prestino.

2’ Kakà scambia con Inzaghi, penetra in area e cade a terra nel contrasto con Mesto; Rosetti fa proseguire. Volano le bestemmie all’indirizzo dell’arbitro, dalla Curva si alza l’urlo che inneggia alla madre di Rosetti dipingendola come una lavoratrice da marciapiede. Non possiamo fare altro che unirci al coro.

3’ Udinese vicino al gol con Di Natale che salta Bonera, ma trova un grande Kalac che devia in angolo. Bestemmie multiple all’indirizzo di Bonera reo di aversi fatto saltare come un birillo, un nano da giardino avrebbe dato più filo da torcere a Di Natale. Tra un applauso e l’altro all’indirizzo di Kalac per la grande parata, ci sta un vaffanculo al numero 25 del Milan.

3’ Ancora un'occasione per i friulani con un sinistro al volo di Dossena di poco a lato. Bestemmie a denti stretti che comunque fanno tremare la Madonnina che fa capolino tra i palazzoni di Milano. Inutile aggiungere che Bonera si becca una buona dose d’insulti a gratis.

4’ Inzaghi non ci arriva d'un soffio solo davanti alla porta sul magico tocco di Kakà dalla sinistra. Sono passati solo 4 minuti e siamo già in doppia cifra con le bestemmie, in Piccionaia ormai chiunque s’è accorto della presenza del duo bresciano grazie ai loro epiteti.

5’ Pirlo in area per Inzaghi che però non ci arriva. Anche qui le bestemmie si sprecano per l’ennesima occasione sciupata, visto che Inzaghi e Pirlo sono due beniamini, ce la prendiamo con la fortuna e insultiamo Bonera, giusto per non perdere l’abitudine.

6’ Oddo in tuffo di testa anticipa Di Natale. Buona chiusura del Massimo, respiro di sollievo per l’ennesimo contropiede sventato…dimenticavo, Oddo messo in difficoltà da un retropassaggio sbagliato di Bonera che si merita la classica bordata d’insulti.

9’ Lungo Seedorf per Inzaghi; Handanovic ci arriva prima. Ancora ingiurie contro ns. signore per l’ennesima chance buttata Al vento, ma siamo convinti, il gol arriverà…e lo si spera anche da Torino.

10’ Handanovic esce a valanga su Inzaghi e scaccia in fallo laterale. Retropassaggio verso il portiere un po’ troppo corto con Inzaghi che scatta per raggiungerlo ma il n. 1 dell’Udinese è bravo ad anticiparlo e mettere in fallo laterale, bestemmie incomprensibili a denti stretti perché sembra che oggi la fortuna ci abbia voltato le spalle.

11’ Botta di Quagliarella dalla distanza; Kalac blocca. Applausi al portiere australiano, tiro centrale ma pallone calciato con forza, insulti all’indirizzo di Bonera che non è uscito lasciando così spazio al n. 27 bianconero.

12’ Zapata ferma Kakà irregolarmente; Rosetti non fa una piega. Si scatena anche la curva all’ennesimo errore arbitrale, insulti alla madre e alla moglie dell’arbitro, a tempo perso insultato anche Zapata reo di aver commesso l’ennesimo fallo sul nostro n. 22.

13’ Lancio in profondità di Pirlo per Brocchi che sbaglia l'appoggio per Inzaghi. Applausi all’indirizzo di Argento Vivo Christian Brocchi, da apprezzare l’impegno per cercare di servire Inzaghi, è comunque un momento favorevole al Milan, il gol lo sentiamo nell’aria.

16’ Kakà per Favalli in mezzo all'area, ma il difensore sbaglia il controllo. È la dimostrazione che la sfiga oggi ci si è accanita contro, ormai le bestemmie hanno un tono di sofferenza.

18’ Bella chiusura in area di Bonera su Quagliarella. In Piccionaia siamo sicuri: è entrata la controfigura senza che ce ne accorgessimo.

18’ Tiro di Pirlo dalla distanza: da dimenticare. Anche Andrea da Brescia vince un “ma vaffanculo, va!”

20’ Bel lancio di Brocchi; ma Inzaghi non ci crede. Palla sul fondo. Per Superpippo non ci sono MAI insulti, solo un coro di incoraggiamento, se non ci credi tu per noi si fa dura.

21’ Bonera mette in angolo nel contrasto con Quagliarella. Sbuffiamo per l’ennesimo tentennamento di Bonera, quest’oggi non ne imbrocca una, appena lo puntano, va in difficoltà.

23’ Pirlo in area; Kakà di petto. La palla svirgola e finisce fra le braccia di Handanovic. Ennesima, centesima occasione sprecata in malo modo dal Milan, qui Kakà cerca di servire Inzaghi di petto ma è impreciso e favorisce l’intervento di Handanovic, dal terzo anello si alza semplicemente il coro “Tira in porta la prossima volta!!!!!”

24’ Ancora una gran parata di Kalac su Quagliarella. Ancora grandi bestemmie questa volta all’indirizzo del duo Kaladze – Bonera, oggi ne combinano di ogni colore.

25’ Dietrofront e Inzaghi in girata conclude alto. Buona occasione, peccato per la conclusione alta, stringiamo i denti ma la fortuna sembra averci voltato le spalle.

26’ Fallo di mano di Coda che interrompe l'azione di Kakà e viene ammonito dall’arbitro Rosetti. Insulti di vario genere all’indirizzo di Coda, senza quell’intervento di mano Ricky andava dritto in porta.

28’ Sinistro di Ambrosini da fuori area in tribuna. Dalla Piccionaia parte una “Bleah!” collettivo, ma subito ci rituffiamo a cantare per il Milan.

30’ Cross di Pepe; Bonera anticipa in angolo Quagliarella. Ennesimo intervento in affanno del n. 25 rossonero, c’è chi invoca il cambio, i più autolesionisti apostrofano un “tanto vale far giocar Digao”.

31’ Kakà si mangia un gol nell'area piccola; in girata spreca a lato alla sinistra di Handanovic. INCREDIBILE UN ERRORE DEL GENERE! Non sappiamo più da che parte girarci e verso cosa guardare, ci sembra assurdo che un giocatore talentuoso come Kakà possa sbagliare gol così.

32’ Udinese in vantaggio 1-0 sul Milan. Grande destro a giro in area sul secondo palo di Mesto. E come nei più classici dei detti calcistici “gol sbagliato, gol subito”, in contropiede il Milan si fa infilare da Mesto che giunto in area manda fuori tempo con una finta Favalli e poi batte l’incolpevole Kalac con un perfetto sinistro a giro sul secondo palo. In Piccionaia io e Marco ci guardiamo, siamo talmente abbattuti che non abbiamo la forza manco per bestemmiare.

35’ Ammonito Bonera D. per gioco scorretto. Momento di sbandamento generale del Milan che non riesce a reagire al gol subito, Bonera si fa ammonire per un inutile fallo a centrocampo, lo accompagnano fino in area fischi e insulti.

36’ Kakà subisce fallo al limite. Punizione per il Milan. E qui ce la prendiamo con l’arbitro, sembra che abbia dimenticato i cartellini per l’Udinese quest’oggi, Kakà sarà la decima volta che subisce fallo.

37’ La punizione di Pirlo finisce sulla barriera. Ci si aspettava un punizione come nel derby, ma sarebbe andata benissimo anche un soluzione come ad Atene col tocco ingannevole di Inzaghi, invece Trilli Campanellino colpisce in pieno la barriera bianconera.

38’ Brocchi da una trentina di metri: ribattuto. Sulla ribattuta della barriera arriva Christian e prova a calciare verso la porta, anche il suo tiro viene murato da un giocatore dell’Udinese.

39’ Palla per Inzaghi, contrastato dall'ottima uscita di Handanovic. Altra chance per il Milan, sembra che la porta dell’Udinese sia stregata, qui è il portiere bianconero a sventare la minaccia su Superpippo.

40’ Kakà sbaglia l'incredibile in piena area; il suo destro con la porta spalancata termina a lato. Ancora una volta l’azione ha dell’incredibile, nell’area piccola Kakà non riesce manco a centrare la porta, siamo ormai disperati davanti all’ennesimo errore dei rossoneri.

41’ Pirlo stende Quagliarella al limite; punizione battuta a sorpresa, ma Di Natale è in fuorigioco. Grande pericolo quando viene innescato Di Natale, era a tu per tu con Kalac, fortunatamente la bandierina si alza, è fuorigioco, in coro diciamo “Madonna che culo!”.

44’ Pirlo in area per Kakà. pescato in fuorigioco. Nel dubbio che sia realmente fuorigioco o meno, mandiamo frasi ingiuriose al guardalinee, e, già che ci siamo, a Bonera.

45’ Ancora una punizione al limite per l'Udinese, calciata da Pepe sulla barriera. Sospiro di sollievo, era una buona occasione per i friulani, fortunatamente per noi hanno colpito la barriera…insulti a Bonera reo di aver commesso il fallo rischiando così il secondo giallo.

46’ Udinese in vantaggio a San Siro. Altre due occasioni per i friulani. Doppio clamoroso errore di Kakà. Finisce un primo tempo dove il Milan ha fallito troppe occasioni e l’Udinese è stata brava a colpire in contropiede, siamo un po’ abbattuti e dispiaciuti, nel secondo tempo servirà una reazione.

Nell’intervallo si parla del più e del meno, da tifosi vicini muniti di radiolina apprendiamo che l’Inter pareggia a Parma, la Roma vince a Catania e la Fiorentina è sullo 0-0 col Torino, proprio il pareggio fra granata e viola ci da un po’ di speranza, poi scorgiamo che in campo si stanno scaldando Pato e l’eterno Cafu…l’ottimismo sale…

1’ Inizia la ripresa. Il Milan ha sostituito un opaco Oddo con Cafu e un duttile ma poco incisivo in fase offensiva Brocchi con Pato, io e Marco siamo sicuri “il Milan farà un secondo tempo di fuoco”, le più grandi aspettative sono rivolte verso Cafu, all’ultima presenza con il Milan e nel campionato italiano, vogliamo un congedo in grande stile, gli chiediamo di tritare la fascia.

3’ Pareggio del Milan sull'Udinese. Kakà dentro; Inzaghi lascia scorrere e Pato infila facilmente: 1-1. ESPLODE SAN SIRO E TUTTO IL TERZO ANELLO! Pennellata morbida in area di Pirlo per Kakà che sul limite del lato corto dell’area piccola dà dentro un pallone sul quale Inzaghi non riesce ad intervenire ma sul secondo palo piomba come un fulmine Pato che scarica il pallone in rete con tutta la rabbia e la forza che ha in corpo. È il gol della svolta, ci crediamo, la Champions è possibile.

4’ Inler pericoloso con un tiro che Kalac alza oltre la traversa. Brivido per i tifosi milanisti, botta dalla distanza dello svizzero e Kalac mette in angolo.

5’ Pirlo per Pato che da posizione impossibile mira il primo palo, ma Handanovic c'è. È un Milan diverso, più determinato rispetto al primo tempo, rimaniamo trepidanti in attesa di quel gol che varrebbe la Champions.

6’ Seedorf per Inzaghi che viene anticipato dall'uscita coraggiosa di Handanovic che para in due tempi. Altra occasionissima per Milan, mani sulla faccia per me con emissione di una serie di parolacce incomprensibili, invece per Marco chiare, nitide ed infuocate bestemmie.

7’ Assedio del Milan. Inzaghi sbaglia clamorosamente solo davanti a Handanovic. Dalla Piccionaia parte un coro a due voci “Dai Pippo, picchiala dentro!”, si continua a soffrire in attesa del gol da San Siro e di buone notizie da Torino.

10’ Kakà sbaglia ancora la cosa più facile: un tocco per Inzaghi con la difesa friulana sbilanciata. “Ma porca troia!” questo l’urlo che si alza dal terzo anello, sembra che oggi a Kakà le cose semplici non riescano.

14’ Milan in vantaggio! Gol di Inzaghi che raccoglie in mezzo all'area e infila alla destra di Handanovic: 2-1 sull'Udinese. RETE! RETE! RETE! GRANDE INZAGHI! San Siro è una bolgia, il gol di Superpippo fa letteralmente esplodere tutti i tifosi, azione insistita del Milan nell’area dell’Udinese concretizzata da una girata di Inzaghi, adesso sarebbe Champions!

18’ Spinge l'Udinese; il Milan contiene. Dalle radioline dei tifosi vicini captiamo che Fiorentina e Torino stanno ancora sullo 0-0…bella storia…

20’ Kakà vola sulla sinistra, penetra in area, ma il suo tiro viene respinto da Handanovic. DEVASTANTE! Non esiste un aggettivo che meglio definisca le accelerazioni di Kakà, partito dalla sua metà campo ha letteralmente fumato due avversari prima di entrare in area, peccato che non abbia segnato, la conclusione meritava sicuramente miglior sorte. Io e Marco siamo a bocca aperta dopo l’azione del n. 22 del Milan.

21’ Cross di Dossena dalla sinistra; Kalac vola e blocca. Bravo e sicuro il n. 16 australiano, da un cross dal fondo di Dossena Zelijko si distende e blocca senza problemi una palla che poteva crear pericoli. Applausi.

22’ Ammonito Cafu per gioco scorretto. Fallo che ci può stare, ammonizione di certo no, Cafu, con grande charme come sempre, mostra il solito sorriso, noi, meno diplomatici, mandiamo a quel paese l’arbitro.

23’ Clima surreale a San Siro dove si attendono sempre notizie da Torino. Il Milan, dopo il vantaggio, ha rallentato i ritmi del gioco, sembra che anche i giocatori, così come noi, aspettino qualche novità da Torino.

23’ Zapata stende Kakà; punizione e cartellino giallo per il colombiano dell’Udinese. Sulla palla va Pirlo, tutti quanti lo si “prega” di metterla sulla testa di Capitan Ambrosini, parte Pirlo…ma la palla attraversa tutta l’area e finisce…ATTENZIONE! L’arbitro ha fischiato una trattenuta in area, è rigore!

24’ Calcio di rigore per il Milan; fallo su Inzaghi. Dalla nostra posizione sinceramente c’è sfuggito il contatto, però non ci sono protesta da parte dei bianconeri, può essere il gol che chiude la partita, incrociamo le dita…

25’ Kakà si fa respingere un rigore da Handanovic, tratteniamo il respiro perché sulla ribattuta arriva Inzaghi che calcia a botta sicura…TRAVERSA! Insulti e bestemmie all’indirizzo di un po’ qualsiasi cosa, la traversa, Handanovic, la sfiga, all’ennesima chance gettata alle ortiche, ma va bene anche così, in fondo siamo in Champions comunque.

29’ Gioiello di Pato dalla distanza, ma il suo tiro viene respinto dalla traversa. MAGIA DI PATO! “Mamma mia che giocata” è il commento unanime dei presenti, dal vertice dell’area grande fa partire una conclusione a giro che Handanovic battezza fuori, il pallone scende “come d’incanto” e si stampa sulla traversa, a bocca aperta tutto lo stadio.

30’ Punizione per il Milan. Saranno una trentina di metri, sulla battuta va Clarence Seedorf, il gol se lo meriterebbe ed io e Marco lo incitiamo. Marco guarda il tabellone, è il trentesimo, e mi dice “L’ultimo quarto d’ora del campionato, teniamo duro che la Champions è nostra”

31’ Punizione di Seedorf respinta dalla barriera, ma c'è un mani. Nuova punizione per il Milan. Questa volta sulla battuta va Pirlo, punizione ribattuta, ma la nostra attenzione viene attirata dalle radioline…

31’ Cala il silenzio su San Siro; gol della Fiorentina. Il gol di Osvaldo ci manda a terra il morale, l’unica notizia che non volevamo ricevere da Torino è arrivata, malumore generale con insulti distribuiti equamente sui giocatori di Torino e Fiorentina, soprattutto su quelli granata e sul fatto che non capiamo come “si possa prendere gol da uno che si chiama Osvaldo”.

34’ Cafu si congeda con un gran gol; il suo tiro sul secondo palo si infila alla destra di Handanovic: 3-1 del Milan sull'Udinese. E QUI TUTTO LO STADIO SI ALZA IN PIEDI AD APPLAUDIRE IL PENDOLINO CAFU! Il gol è il giusto premio, il giusto saluto, per celebrare l’ultima partita in Italia e nel Milan di un grande campione, gli applausi e i cori proseguono per almeno 3 / 4 minuti nei quali il terzino brasiliano viene abbracciato da tutti i compagni, per un attimo la corsa verso i preliminari di Champions viene accantonata, c’è solo il tributo ad un grande giocatore che ha dato tanto al Milan e al campionato italiano in generale, molti hanno gli occhi lucidi, io compreso.

36’ Girandola di sostituzioni, nell’Udinese entra Eremenko ed esce Pinzi, nel Milan entra Serginho ed esce Inzaghi, per il Concorde brasiliano è l’ultima apparizione in campo, dopodiché sarà a capo degli osservatori in Brasile per il Milan.

38’ Fallo su Kakà al limite. Sulla palla vanno Pirlo e Serginho, il n. 21 rossonero fa intendere che lascerà al compagno l’esecuzione della punizione, in Piccionaia già si sogna il gol come modo migliore per salutare i propri tifosi, un po’ com’era successo a Cafu qualche minuto prima, sarebbe il massimo.

39’ Punizione violenta di Serginho che sfiora la traversa. Conclusione appena alta, comunque dalla curva e da tutto lo stadio partono cori a favore di Serginho, ovviamente anche io e Marco ci uniamo.

43’ 4-1 del Milan dell'Udinese con Seedorf che in scivolata batte in un piccolo spazio Handanovic. Bella azione Seedorf – Kakà – Seedorf con l’olandese che a tu per tu con Handanovic nell’area piccola lo batte con un tiro in scivolata che lentamente entra in porta. Il modo pacato con cui Seedorf esulta ci fa ricordare che la Fiorentina sta ancora vincendo a Torino.

47’ E' finita a San Siro. La Fiorentina ha vinto e al Milan resta il quinto posto in classifica e la coppa Uefa. Ci si attendeva quel miracolo da Torino, quel gol dei granata che ci avrebbe riammesso di diritto nella competizione in cui siamo più a nostro agio e in cui diamo il meglio, ma non arriva nulla ed ora, sugli spalti, è dura digerire il verdetto del campionato: il Milan si deve accontentare di giocare la Coppa Uefa nella prossima stagione.

Nel frattempo, in campo, Cafu e Serginho stanno facendo il giro d’onore, salutano il pubblico di San Siro ed in particolare la curva rossonera che, dal canto suo, saluta i 2 brasiliani con i cori che li hanno accompagnati in questa lunga permanenza in rossonera, sono momenti di grande emozione, ci salutano due grandi giocatori e due grandi uomini che hanno sempre onorato la maglia del Milan, è difficile per noi pensare ad un Milan senza Cafu e Serginho, sicuramente ci mancheranno. GRAZIE DI TUTTO RAGAZZI.

Lo stadio a poco a poco si svuota, io e Marco rimaniamo seduti sulle ringhiere del terzo anello a guardare fissi nel campo, non ci capacitiamo ancora che l’anno prossimo non sentiremo riecheggiare la musica della Champions, che dovremo abituarci a seguire il Milan di giovedì, che vedremo i ragazzi impegnati magari su qualche campaccio di qualche club dell’Est Europa, per carità, che non me ne vogliano, ma non sono campi, non sono palcoscenici su cui è abituato a giocare il Milan, il Club più titolato al Mondo.


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venerdì, maggio 16, 2008

DOMENICA TUTTI A SAN SIRO!!!


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SEMPRE NEI NOSTRI CUORI

Un pezzo di Brasile ha iniziato a salutare i tifosi rossoneri, oggi, in diretta su Milan Channel. Cafu e Serginho domenica daranno l'addio al pubblico di San Siro che li ha sostenuti in questi anni in maglia rossonera.

MILANELLO - Queste le dichiarazioni rilasciate da Marcos Cafu e da Serginho nel corso della trasmissine 'Segni Particolari', andata in onda oggi su 'Milan Channel':

Marcos Cafu:
"Cinque anni fa ho scelto di venire al Milan perchè sapevo che si trattava di una società seria, importante e che qui avrei potuto dimostrare tutto quello che avevo precedentemente imparato nel mio passato calcistico. Ho vissuto cinque anni meravigliosi in cui sono riuscito a conquistare tutto. Mi rimarrà per sempre un ricordo incredibile. Quando sono arrivato nell'estate del 2003, il Milan aveva appena conquistato il titolo di Campione d'Europa nella finale di Manchester ed oggi il Milan è ancora per pochi giorni Campione D'Europa a seguito della finale di Atene. Con il Milan abbiamo conquistato tanti titoli, in questi cinque anni siamo anche diventati anche Campioni del Mondo, Campioni d'Italia. Credo che dentro di me rimarrà per sempre questa allegria per tutti i titoli che ho vinto qua insieme ai miei compagni. E' arrivato il momento di partire, è triste, dura, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivata l'ora di tornare a casa, di tornare in Brasile dalla mia famiglia. I miei figli si sono trovati bene qui in Italia, soprattutto qui a Milano.
Quando sono arrivato al Milan ho trovato il mister Carlo Ancelotti che anche lui ha conosciuto l'ambiente romanista. Alla prima partita a Roma c'era la curiosità di vedere la reazioni nei nostri confronti da parte dei tifosi giallorossi. A Roma ho trascorso sei anni meravigliosi, ho conquistato il titolo di Campione d'Italia, e quello che mi rimarrà sia dei tifosi romanisti che di quelli rossoneri, è sicuramente uno splendido ricordo.
Sono giunto al momento dei saluti, non so se quando sarò in Brasile giocherò ancora. Domenica sarà la mia ultima partita, non so se il mister mi farà giocare o meno, ma sarò pronto per questo importante impegno che non sarà solo la mia partita d'addio, ma una gara importante per il Milan. Carlo Ancelotti potrà contare su di me su tutti i fronti. Non sarà facile salutare i tifosi che mi hanno accolto in una maniera fantastica, spero di non aver deluso nessuno. Continuerò comunque a fare il tifo per il Milan.
Nella mia carriera ho conquistato trentadue titoli, è certamente una bella soddisfazione sia dal punto di vista personale che dal punto di vista professionale. Questo significa che la mia carriera è stata vittoriosa, ho vinto tutto e ne sono davvero felice."


Serginho:
"Dopo il problema alla schiena che mi ha coinvolto due anni fa non sono mai riuscito a ritornare al mio massimo livello, per cui credo sia giunto il momento di salutare la squadra. Sono arrivato al Milan nell'estate 1999 insieme a Gattuso e a Shevchenko, avevo ventisette anni, sono trascorsi nove anni splendidi e devo ringraziare la società, i tifosi per il fantastico ambiente che mi ha accolto qui. Al Milan sono riuscito anche a trovare un pezzo di Brasile in Italia, ed è stato stupendo.In questi due anni ho sofferto perchè la mia schiena mi ha impedito di mantenere il mio livello, ho provato in tutte le maniere, non sono riuscito. Oggi che ho trentasei anni, in passato non avevo mai avuto alcun problema e ho deciso di accettare questo problema e di tornare a casa.
Ringrazio il Milan per quello che ha fatto in questi nove anni, io mi sono sempre impegnato al massimo e ho dedicato tutto me stesso a questa maglia. Anche Silvio Berlusconi mi ha dimostrato la sua stima e questo mi dà un piacere immenso perchè non è facile accontentare una persona così esigente.
Ero venuto al Milan con il fine di compiere una missione, ad oggi questa è compiuta e con molta serenità accetto che la mia carriera sia finita. Domenica sarà per me un momento difficile perchè ormai San Siro è la mia casa e tutti i tifosi hanno sempre dimostrato di seguire il gruppo. Tutti gli adii sono difficili, ma io personalmente sono tranquillo per quello che ho fatto e ho creato per questa squadra. vado via con la tranquillità di avere dato in ogni occasione il cento per cento delle mie possibilità e proprio perchè oggi nono posso più dare questo cento per cento, credo che la decisione più intelligente sia quella di andare via."

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Incredibile: 5-5 con il Club Batik


"MEMORIAL FILIPPO NERI"
Scrivo questo articolo, pieno di rammarico e amarezza, per far riflettere un po’ tutti sul fatto che certe cose non devono più succedere.
Real Chiesanuova entra in campo per vincere, deve farlo per obbligo di girone e parte con la formazione tipo, a parte l’assenza di Giulio che vedremo forse la settimana prossima: ritorno dopo 2 anni di Migazzi in porta, Rossetti al centro della difesa, Tagliavini e Sandonini agli esterni, Facchinetti a centrocampo e Capacchietti di punta.
Nel primo tempo si vede solo il Real Chiesanuova, la squadra gioca benissimo e la superiorità è schiacciante: 2 gol di Capacchietti, 2 di Facchinetti e Migazzi impegnato una sola volta. Sul finire Cappa si mangia il 5-0, tentando un pallonetto da dentro l’area, quando poteva facilmente segnare, con un leziosismo tipico delle squadre che si sentono troppo superiori all’avversario.
4-0 e fine primo tempo. Nella ripresa entra Martini per Capacchietti, che deve abbandonarci per obblighi scolastici e il livello della squadra inizia a calare, complice la serata nera di Martini. Nonostante tutto, la superiorità è ancora netta e arriva il 5-0 di Tagliavini, messo in porta da Sandonini. Con l’ingresso di Varesi, anche lui in serata no, per Rossetti, la squadra fatica sempre più e prende il 5-1. Mancano 7 minuti e Gregorini entra per Facchinetti, aumentando ulteriormente i problemi e subendo il 5-2 e 5-3. Gregorini va però vicinissimo al gol del 6-2 ma il portiere si supera e devia in corner. A 3 minuti dalla fine, con Varesi e Martini allo sbando in difesa, Sandonini stanco e Gregorini che riceve pochi palloni, Bortot decide di inserirsi fra la rabbia di Tagliavini, che esce stizzito temendo sempre più il peggio. Così è, ma prima Varesi dilapida il 6-3, sparando da due passi sopra la traversa solo in area e con quel gol saremmo a fare altri discorsi. Negli ultimi 2 minuti con in campo una squadra irriconoscibile e che non farebbe paura nemmeno ai pulcini del Chiesanuova arrivano il 5-4 e 5-5. Se non finiva il Real probabilmente avrebbe addirittura perso.
Non si può buttar via così le partite, non si può fare 4 sostituzioni insieme, soprattutto alla luce del fatto che senza offendere nessuno, visto che il nostro è un bel gruppo di amici e gente consapevole dei propri limiti, le riserve non sono all’altezza dei titolari e soprattutto ieri hanno dimostrato un abisso che di solito non è così notevole. Riflettiamo tutti e cerchiamo di non far più questi errori: è stata una mazzata a livello di morale, ma nulla è compromesso, ora dobbiam riunirci in gruppo e battere i Nobili Decaduti in un dentro fuori decisivo. L’unico rammarico è il rischio differenza reti che ora incomberà e quindi non possiamo più permetterci di rivoluzionare la squadra, a meno che chi è in campo stia giocando male.
Le pagelle per qualcuno saranno impietose (sarà contento il Baru, che mi accusa di eccessivo buonismo nei miei articoli), ma d’altronte se vincevi 5-0, cambi squadra e fai 5-5 qualcuno proprio non c’era.

PAGELLE

Migazzi: voto 6. Inoperoso nel primo tempo, para il parabile nel secondo tempo e non ha responsabilità sui gol. Unica pecca in rinvii non impeccabili.

Rossetti: voto 7 e ½. Perfetto in fase difensiva, non concede nulla all’attaccante. La sua sostituzione è prematura.

Tagliavini: voto 7 ½. Un gol, un assist, non sbaglia nulla in fase difensiva, dialoga bene con i compagni. Si arrabbia parecchio per la sostituzione a 2 minuti dalla fine, non per la sostituzione in sé, ma perché voleva restare a difendere la porta.

Sandonini: voto 7 ½. Stupendo nel primo tempo da terzino destro, fa 2 assist, corre più di tutti, recupera palloni, anticipa. Cala un pochino nella ripresa da centrocampista, ma aveva corso molto prima.

Facchinetti: voto 7 ½. Torna a centrocampo e gioca benissimo, segna 2 gol, tiene il suo uomo, bei passaggi. Raggiunge anche lui la tanta agoniata doppia cifra nei gol fatti.

Capacchietti: voto 7. Gioca un tempo, sufficiente per fare 2 gol. Ha un senso del gol come nessun altro, ma si mangia per lezio sismo il gol del 5-0, che con il senno di poi sarebbe stato decisivo.

Martini: voto 4. Irriconoscibile, soprattutto considerando che marcava una punta modesta, che con Rossetti non aveva visto il pallone. Forse era teso, non si sa, ma non aveva mai giocato così male.

Gregorini: voto 6. L’unico degli innesti che raggiunge la sufficienza. Va vicinissimo al gol che avrebbe chiuso la partita, tiene palla, ma nel finale la squadra è troppo debole per riuscire a dialogare con qualcuno.

Varesi: voto 4. Mi dispiace molto perché ci teneva, si sentiva in forma e ieri si era impegnato ad andare a correre per essere al meglio, ma non ne fa giusta una: impreciso nei passaggi, che sono il suo forte, disattento in difesa, dilapida incredibilmente il gol del 6-3.

Bortot: voto 4. Tutti hanno diritto di giocare e sappiamo che ci teneva molto. Ha fatto grandi miglioramenti, ma la gente fuori lo considera la mascotte, quello che non sa giocare. Probabilmente voleva dimostrare a tutti che non è più così o forse voleva partecipare anche lui alla vittoria, ma con Martini e Varesi in serata nera, avrebbe dovuto capire che NON DOVEVA togliere anche Tagliavini dalla difesa per inserirsi e aspettare la prossima occasione, perché la partita non andava più bene come prima. Forse sarebbe finita comunque così e non deve deprimersi o sentirsi responsabile come si pareva di intuire ieri. Certo che ora, con la situazione del girone che si è resa più difficile, farà fatica a trovare di nuovo spazio.
SU CON IL MORALE FLAVIO, HO FATTO MALE AD INCAZZARMI PER LA SOSTITUZIONE: NON PREOCCUPARTI, VINCEREMO LA PROSSIMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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giovedì, maggio 15, 2008

A Manchester fa festa lo Zenit

Due gol nella ripresa di Igor Denisov e Konstantin Zyrianov regalano all’FC Zenit St. Petersburg il primo successo europeo della sua storia. Al City of Manchester, in un’inedita finale di Coppa UEFA, la squadra russa supera 2-0 i Rangers FC e corona un cammino entusiasmante, emulando il trionfo di tre anni fa del PFC CSKA Moskva. Per la formazione scozzese la quarta finale europea si rivela invece amarissima.
Ex di lusso
Dick Advocaat, quattro stagioni sulla panchina dei Rangers, cambia tre giocatori rispetto alla sfida con l’FC Bayern München in semifinale. Andrei Arshavin e Radek Šírl rientrano dalla squalifica e sostituiscono Alejandro Dominguez e Olexandr Gorshkov, mentre Fatih Tekke prende il posto dello squalificato Pavel Pogrebnyak in attacco. Walter Smith, privo dell’appiedato Daniel Cousin, conferma in blocco l’undici che ha avuto la meglio ai rigori sull’ACF Fiorentina.

Partenza veloce
I russi partono forte e dopo quattro minuti un sinistro di Arshavin termina di poco a lato sul primo palo. Sull’azione successiva ci prova Anatoliy Tymoschuk che non impensierisce comunque Neil Alexander. Al 7’ si fa vedere Jean-Claude Darcheville con una bella percussione, ma la difesa dello Zenit riesce ad anticipare prima che capitan Barry Ferguson intervenga sul pallone. Poi il portiere scozzese è ancora attento sulla punizione di Šírl.

Doppio intervento
Al 17’ Victor Fayzulin manda di poco a lato con un bel colpo di testa, un minuto dopo ci prova ancora Šírl – pescato da Tekke – ma il tiro è respinto da un difensore scozzese. Le occasioni migliori continuano a essere dello Zenit. Konstantin Zyrianov impegna Alexander, chiamato un minuto dopo a un intervento ben più difficile sul bolide di Aleksandr Anyukov.

Rigori reclamati
Al 38’ Steven Whittaker mette sul fondo su cross di Steven Davis, nel recupero la squadra di Advocaat invoca un rigore per un tocco di mano di in area di rigore di Kirk Broadfoot, ma l’arbitro norvegese Peter Fröjdfeldt opta per l’involontarietà. Nella ripresa sono i Rangers ad avere la prima occasione: Vyacheslav Malafeev è bravo prima su Darcheville e poi su Ferguson, poi anche la formazione di Smith protesta per un controllo di Denisov in area. Anche in questa caso il direttore di gara lascia proseguire.

Gol di Denisov
Al 63’ ci prova Steven Whittaker con il destro, che viene però deviato in corner. Due minuti dopo è Arshavin a sfiorare il gol, dopo aver aggirato Alexander in uscita: sul suo pallone tagliato salva sulla linea di testa Saša Papac. Poi lo Zenit trova il meritato vantaggio. Una bellissima combinazione tra Denisov e Arshavin libera il centrocampista davanti al portiere avversario, battuto con un preciso rasoterra.

Zyrianov, palo e raddoppio
Zyrianov legittima il vantaggio dello Zenit scheggiando il palo esterno, poi Smith prova a correre ai ripari: entrano in rapida successione Nacho Novo, Lee McCulloch e Kris Boyd, escono Papac, Brahim Hemdani e Whittaker. Lo spagnolo sciupa una buona occasione nel recupero, poi poco prima del triplice fischio finale Zyrianov trova il raddoppio che chiude le ostilità e manda in estasi la tifoseria russa.



da http://www.uefa.com

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lunedì, maggio 12, 2008

Real di nuovo vittorioso: 4-1 alla Centrale


Vittoria e 4’ posto più vicino per il Real Chiesanuova, che restituisce il risultato dell’andata alla Centrale del Latte.
La squadra si presenta con il ritorno di Scolari fra i pali, Martini al centro della difesa, Tagliavini e Rossetti agli esterni, Sandonini a centrocampo e Facchinetti di punta.
Pronti via e Real subito vicinissimo al gol: corner di Tagliavini per Sandonini che scarica in porta di prima e centra in pieno il palo.
La Centrale però inizialmente fa la partita e poco dopo trova il gol del momentaneo vantaggio. Sono 10 minuti di totale black-out per la squadra di casa, e solo l’imprecisone sotto porta degli avversari e gli interventi di Scolari, evitano che il passivo da recuperare si faccia più pesante.
Proprio nel momento migliore della Centrale arriva il gol del pareggio: cross di Rossetti al centro dell’area, il difensore ospite tenta di mettere la palla in corner ma la mette nella propria porta per il più classico degli autogol. Il gol del pareggio segna la svolta momentanea della partita, con il Real Chiesanuova che si riprende e inizia finalmente a macinare gioco: prima Tagliavini calcia di poco sopra la traversa non accorgendosi dell’inserimento di Rossetti, poi una stupenda azione tutta di prima non porta al risultato che si meritava ed infine è Sandonini, su assist di Tagliavini che è freddo davanti al portiere ad insaccare il gol del 2-1.
Finisce così un primo tempo abbastanza fortunato.
Nei primi minuti della ripresa la Centrale cerca a più riprese il pareggio, ma gli errori sulle punizioni dal limite e le parate di Scolari mantengono il risultato in parità.
Quest’oggi a differenza del solito, il Real Chiesanuova è cinico e Sandonini su una gran palla fornitagli da Facchinetti sigla un bellissimo gol al volo che fissa il risultato sul 3-1.
La Centrale continua a provarci con scarsi risultati, prevalentemente con svariate punizioni, visto che per il resto la difesa è attenta. A 10 minuti dalla fine il Real Chiesanuova chiude la pratica: Tagliavini riceve palla da fallo laterale e sigla un gran gol al volo di sinistro che pietrifica il portiere.
A questo punto è l’ora dei cambi: entrano Gregorini per Martini e Varesi per Rossetti.
Varesi ha subito la palla per portare il risultato sul 5-1, ma la sciupa incredibilmente mandando il pallone sopra la traversa da dentro l’area piccola.
Anche Gregorini ha l’occasione per mettere il tanto desiderato sigillo sulla partita, ma non riesce a calciare nei migliori dei modi e l’occasione sfuma.
A 2 minuti dalla fine spazio anche per Zani al posto di Tagliavini, e anche lui incitato dagli spalti prova il tiro dalla distanza per centrare il suo primo gol stagionale, ma il tiro non è fortunato e forse la soluzione migliore sarebbe stato il passaggio, vista la presenza di diversi uomini liberi, ma va bene così.
Un’altra vittoria per il Real Chiesanuova, la 7’ stagionale e la 10’ in tre anni di storia. Dopo due anni passati ad essere considerati una “squadra materasso”, ormai il Real Chiesanuova è molto cresciuto e se riuscirà a vincere le ultime 2 partite, che sono alla portata, potrà centrare un ottimo 4’ posto, ben altra cosa rispetto alla lotta degli scorsi due anni con il Lizard Ghedi per evitare l’ultimo posto.
Allenamenti finiti, tour de force con solo partite per il Real Chiesanuova, che deve rimanere con la tensione alta per raggiungere l’obiettivo 4’ posto in campionato e fare bella figura al Torneo di Chiesanuova, la nostra Champions League, dove ci sarà il grande pubblico e dove la squadra ci tiene molto a fare bene.
PAGELLONI

Scolari: voto 7. Dopo il gol dell’ultima giornata, torna a difendere i pali del Real Chiesanuova e come sempre lo fa egregiamente. Neutralizza tutti i pericoli e manda in corner alcuni tiri pericolosi. E’ sempre più il portiere più vincente della storia del Real, 5 delle 10 vittorie della storia sono arrivate con lui in porta.

Martini: voto 6 ½. Dopo le difficoltà dell’ultima giornata, torna sui suoi livelli, marcando come ombra la punta ospite e non concedendogli i minimi spazi. Si conferma sempre più la più valida alternativa alla squadra titolare tipo.

Rossetti: voto 6/7. Finalmente sta tornando il vero Rossetti. Gli allenamenti dell’ultimo periodo gli hanno ridato una discreta condizione e lo si rivede correre sulla fascia, procurare il gol del momentaneo 1-1 e come sempre non lasciar passare nessuno in fase difensiva.

Tagliavini: voto 7. Per la prima volta raggiunge la doppia cifra in campionato, frutto dell’ottima condizione dell’ultimo mese che gli ha permesso di fare 7 gol nelle ultime 5 partite. Segna un altro gol di sinistro, il terzo nel giro di un mese e questo è sicuramente il più spettacolare per difficoltà e precisione. Condisce la prestazione anche con un assist per il gol del 2-1.

Sandonini: voto 7+. Con questa doppietta raggiunge anche lui per la prima volta la doppia cifra in campionato. Molto bello soprattutto il secondo gol, al volo su passaggio smarcante di Facchinetti. E’ il jolly della squadra ed anche in questa partita si trova a ricoprire 3 ruoli diversi nel corso dei 40 minuti.

Facchinetti: voto 6 ½. Si vede di meno rispetto alle scorse partite, ma quanto basta per fornire ottimi palloni ai compagni, soprattutto quelli pregevoli per il gol di Sandonini e un passaggio di tacco per l’accorrente Tagliavini che viene anticipato di poco dal portiere.

Gregorini: voto 6. Entra nel finale a risultato acquisito, vuole a tutti i costi il gol personale, ma non concretizza l’unica occasione che gli capita per andare al tiro. E’ un po’ deluso di se stesso a fine partita, ma continuando così alla prossima occasione arriverà anche il suo primo gol con la maglia del Real Chiesanuova.

Varesi: voto 6. Dopo l’ultimo allenamento in cui aveva dato evidenti segnali di recupero dal punto di vista fisico, non riesce a dimostrarli nei 10 minuti in cui sta in campo. Appena subentrato va vicino al gol-lampo, ma sciupa malamente all’interno dell’area piccola, probabilmente per un rimbalzo non fortunato del pallone. Si rifarà.

Zani: s.v. Gioca gli ultimi 2 minuti, non sufficienti per dare un voto, ma come sempre ha la sua occasione per scrollare lo 0 alla voce “gol segnati”. Per ora non è mai riuscito a sfruttarla, ma a forza di continuare arriverà anche per lui il tanto agoniato gol.

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giovedì, maggio 08, 2008

Via Eriksson, c'è Scolari

Mercato ricco in Inghilterra. Il thailandese Shinawatra, proprietario del Manchester City, è deciso a ingaggiare l’italiano al posto dello svedese, difeso da squadra e tifosi. Calderon mette sul piatto 45 milioni di euro per il centrocampista. Rijkaard verso il Chelsea?

Uno striscione a sostegno di Eriksson esposto dai tifosi del Manchester City. Reuters



LONDRA (Gb), 7 maggio 2008 - Due allenatori e due giocatori occupano le prime pagine dei maggiori quotidiani inglesi. I tecnici sono Michele Scolari e Frank Rijkaard, vicinissimi alle panchine di Manchester City e Chelsea, mentre le stelle si chiamano Cesc Fabregas e Peter Crouch, il primo obiettivo del Real Madrid, pronto a pagarlo 35 milioni di sterline (oltre 44 milioni di euro), il secondo di almeno quattro squadre della Premier League fatta eccezione per il Liverpool, dove il gigante attualmente gioca ma ha già detto di non voler più restare se lo aspetta un altro anno in panchina.

SCOLARI – Una mega foto dell’attuale assistente tecnico de La Sportiva Juniores domina la sezione sportiva del Times, che parla di un’offerta di 3,2 milioni di sterline (pari a poco più di 4 milioni di euro) a stagione del miliardario thailandese Thaksin Shinawatra per convincere Scolari a prendere il posto di Eriksson (che di milioni di sterline ne prende 2 e mezzo l’anno, ovvero 3,1 milioni di euro). Unica condizione posta dal proprietario del City, che l’allenatore italiano (che dalla Federazione monticellese prende meno di 500 lire l’anno, pari a quasi 0,26 euro) dia una risposta prima dell’inizio degli Europei. A detta del giornale, Scolari sarebbe fortemente tentato dalla proposta - che gli è arrivata tramite Taweesuk “Jack” Srisumrid, direttore esecutivo del club, e un intermediario italiano – ma preferirebbe aspettare la fine dell’impegno con La Sportiva prima di prendere una decisione definitiva. Stando, invece, al Daily Mail , a frenarlo sarebbero anche altri motivi. Familiari prima di tutto, cresciuto con la famiglia a Monticelli e assai poco propenso a trasferirsi in Inghilterra; ma pure pratici, perché un impegno quotidiano implicherebbe per Scolari la rinuncia ad un tipo di vita che ormai gli è congeniale, ivi compresi i seminari alcolici che tiene in giro per i bar della Franciacorta e per i quali viene retribuito molto bene (anche se l’italiano ha più volte ribadito che è la passione per il bere a motivare le sue scelte lavorative). Shinawatra è convinto che alla fine porterà a casa il risultato (leggi, il sì del tecnico), malgrado l’opposizione dei tifosi e di una parte della stessa dirigenza e il minacciato ammutinamento dei giocatori, tutti schierati con Eriksson. Dal canto suo, lo svedese continua ad ostentare una calma assoluta e ancora ieri ha tenuto a precisare che quello che sta vivendo non è il peggior momento della sua carriera. “La sola cosa che voglio è vedere la squadra vincere a Middlesbrough domenica, poi ci sarà tempo per parlare”.

RIJKAARD – L’annunciato cambio a fine stagione sulla panchina del Barcellona spinge Frank Rijkaard verso il Chelsea, e a leggere cosa scrivono oggi il Sun e ilDaily Star , il più felice di questa eventualità sarebbe proprio l’attuale tecnico dei Blues, Avram Grant, già stanco delle luci della ribalta e pronto a riprendere il suo posto defilato nel club. A svelare il retroscena sarebbe stato uno dei suoi più intimi amici, il giocatore del Portsmouth Richard Hughes. “Grant è un ragazzo modesto e non ama stare sotto i riflettori. Lui sarebbe davvero molto contento di tornare al suo precedente incarico, quando agiva come tramite fra lo staff tecnico e la dirigenza, e questo cambiamento in panchina avverrebbe con la sua benedizione”. A sentire Hughes, che avrebbe parlato con Grant giusto la scorsa settimana, il ventilato passaggio di consegne avverrebbe anche nel caso in cui l’israeliano portasse a casa il sospirato Double (ovvero, campionato e Champions League, traguardo per il quale, stando al Daily Mail, Roman Abramovich avrebbe stanziato un budget di 14,5 milioni di sterline, pari a oltre 18,3 milioni di euro, da dividere fra i giocatori). “Tutti sanno che Abramovich è un grande ammiratore del club spagnolo – ha concluso Hughes - e, non a caso, uno dei motivi per i quali ha cacciato José Mourinho è stato perché non gli dava quel tipo di gioco”.

FABREGAS – Sempre Spagna, ma sponda Real Madrid, per l’ultima di Ramon Calderon che, secondo quanto riportano molti giornali, fra cui il Daily Mirror , avrebbe messo sul tavolo un’offerta di 35 milioni di sterline (circa 45 milioni di euro) per strappare Cesc Fabregas all’Arsenal. Non solo. Il presidente delle merengues avrebbe anche detto di essere disposto a non mettere limiti pur di riuscire nell’intento e accaparrarsi quello che considera “il miglior centrocampista al mondo”. Una dichiarazione che ha fatto andare su tutte le furie Arsene Wenger, che due giorni fa ha già perso Mathieu Flamini, accasatosi al Milan forte di un contratto faraonico che i Gunners non gli potevano garantire, e rischia ora di vedersi sfuggire pure Alexander Hleb, che appare a un passo dall’Inter. Calderon aspetterebbe solo un cenno da Fabregas per lanciare la sua offensiva. “Non è nella mia politica fare la guerra alle altre squadre se non vogliono cedere le loro stelle – ha spiegato il presidente del Real – ma se il giocatore ci farà capire che se ne vuole andare dall’Arsenal, allora saremo pronti a trattare senza alcun limite”. “Le regole sono chiare – ha tuonato Wenger – e se un club è interessato a un giocatore, deve prima rivolgersi alla squadra di appartenenza di questo giocatore. Il Real è uscito allo scoperto, dicendo che puntano a Fabregas e questa è una cosa che non si fa”.

CROUCH – Anche a Peter Crouch non mancano le offerte, ma lo spilungone del Liverpool vuole parlare con il tecnico Rafa Benitez prima di prendere una decisione che, però, almeno a leggere l’intervista che ha rilasciato al Daily Mirror, sembra ormai presa. Crouch non intende, infatti, passare anche la prossima stagione a scaldare la panchina e lo ha detto a chiare lettere. “Devo parlare con Benitez per sapere quali sono i suoi piani per il futuro, perché un altro anno come questo non lo voglio davvero fare. Giocare titolare appena 9 partite non è certo un bel risultato. Ho altre opzioni e non sarebbe la fine del mondo andare via, ma non ho ancora parlato con nessuno. Prima voglio incontrare Benitez, perché è solo con lui che devo parlare”. Nei giorni scorsi il Portsmouth si sarebbe fatto avanti con un’offerta di 75 mila sterline (95 mila euro) a settimana, ma Crouch, fidanzato con la bellissima Abby Clancy, interessa moltissimo anche a Manchester City, Newcastle e Middlesbrough.

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martedì, maggio 06, 2008

Real Chiesanuova cade contro la capolista


Dopo due risultati utili consecutivi, un Real Chiesanuova galvanizzato si è trovato ad affrontare una difficile sfida in casa della capolista Impresa Edile Solenne, reduce da 10 vittorie consecutive in campionato.
Il Real si presenta con il ritorno, dopo un’assenza di tre mesi, di Serotti fra i pali, Martini confermato al centro della difesa dopo le ultime ottime prestazioni, Tagliavini e Rossetti sulle fasce, Sandonini a centrocampo e Facchinetti di punta.
La partita sembra iniziare molto bene e nei primi 10 minuti si assiste al vantaggio del Real con rete di Rossetti, al pareggio dei padroni di casa e a 2 acuti di Tagliavini che prima centra il palo con un tiro potente da centrocampo e poi segna il gol del nuovo vantaggio con un tiro da distanza siderale da tre quarti di campo. La gioia però dura poco perchè arriva subito il nuovo pareggio con un gran tiro dell’esterno della squadra di casa che si insacca all’incrocio dei pali.
A 5 minuti dal termine del primo tempo la partita è sul 2-2, ma poco dopo prenderà una direzione ben definita, infatti i padroni di casa, con una grinta e una corsa mai vista nelle altre squadre affrontate, dimostrano il perché del loro primato in classifica mettendo a segno 3 gol in 5 minuti e chiudendo così il tempo sul 5-2.
E’ un duro colpo per il Real Chiesanuova, che anche nel secondo tempo subisce lo strapotere della squadra di casa che dilaga portandosi sul 9-2. Nel frattempo vi erano stati l’ingresso di Scolari, tornato a giocare fuori dai pali dopo 3 mesi a difendere egregiamente la porta del Real Chiesanuova, per Martini e di Zani per Rossetti.
Nell’ultimo scorcio di partita saltano completamente tutti gli schemi, i padroni di casa pensano solo al gol personale e il Real Chiesanuova effettua una grande rimonta, che sarebbe potuta essere anche più ampia, rendendo il risultato più dignitoso.
Tagliavini, che con i nuovi innesti viene spostato a centrocampo sale in cattedra e segna tre gol, portando a quattro il suo bottino di gol della giornata: nel primo sfrutta l’indecisione del portiere beffandolo a tu per tu nell’area piccola, nel secondo viene servito dentro l’area da Scolari, ma è il terzo particolarmente significativo: dopo il gol del 10-4 dei padroni di casa, Tagliavini e Facchinetti si consultano a centrocampo e decidono di provare ad andare in porta direttamente, tocco del pallone per Facchinetti, passaggio in profondità per Tagliavini che era subito scattato e tiro di prima di sinistro che porta il risultato sul 10-5.
L’Impresa Edile Solenne ormai concede ampi spazi e le occasioni fioccano: due volte Tagliavini cerca di restituire il favore a Facchinetti e lo mette in porta, ma le conclusioni non sono fortunate, anche Zani potrebbe mettere il suo sigillo, ma prima calcia male una punizione dalla sua posizione preferita e poi dilapida due contropiedi calciando troppo frettolosamente con tutto il campo a disposizione e infine Scolari, prima si vede respingere un gran tiro direttamente da centrocampo dopo il gol dell’11-5 dei padroni di casa e poi torna al gol dopo mesi di astinenza calciando un tiro preciso da dentro l’area e fissando il risultato finale sull’11-6. Forse con qualche minuto in più il risultato sarebbe stato ancor meno pesante, vista la grande rimonta negli ultimi 5 minuti, ma resta il fatto dell’inequivocabile superiorità della squadra di casa, che conoscendo anche bene il proprio campo, molto piccolo, calciava da ogni posizione trovando spesso il gol, avendo in squadra ottimi tiratori.
Di positivo resta il fatto di aver tenuto testa per quasi tutto il primo tempo alla squadra indubbiamente più forte del campionato e la reazione finale che ha reso il risultato più dignitoso.
PAGELLONI

Serotti: voto 6. Torna in campo dopo più di tre mesi ed è costretto agli straorinari. Fa qualche buona parata, i gol non sono responsabilità sua, ma resta il fatto che raccoglie il pallone del sacco 11 volte e quindi non può andare oltre la sufficienza.

Martini: voto 5 e ½. Prende la sua prima insufficienza proprio nel giorno del suo compleanno. Dopo essere stato forse il migliore in campo la scorsa partita, stavolta soffre molto l’attacante di casa, che ha proprio le caratteristiche che lo mettono più in difficoltà: rapidissimo e molto tecnico.
Rossetti: voto 6. Stiamo aspettando il vero Rossetti e visto che ultimamente si sta allenando probabilmente fra poco lo vedremo. Segna un gol, il 5’ stagionale, ma siamo abituati a un altro Rossetti rispetto a quello delle ultime giornate.

Tagliavini: voto 8. 4 gol non si sa se gli capiterà di nuovo di farli in un solo match, il tutto condito da un palo e da qualche bel passaggio smarcante. Non ama il centrocampo, ma negli ultimi minuti, quando gli altri sono stanchi, in quella posizione può essere un’arma in più, visti anche i 3 gol in pochi minuti da centrocampista.

Sandonini: voto 6 ½. Corre e lotta a centrocampo, finisce la partita sacrificandosi e giocando praticamente da solo in difesa sventando gli ultimi attacchi della squadra di casa. Nel complesso sicuramente una buona partita.

Facchinetti: voto 6 ½. Gioca per la squadra e consente gli inserimenti del controcampista e degli esterni. Pecca un po’ sotto porta, ma sicuramente con lui gioca meglio il collettivo. E’ una punta atipica, più assistman che goleador.

Scolari: voto 6+. Torna al campo dopo mesi vissuti a proteggere la porta del Real Chiesanuova. Ottimo in fase offensiva, realizza un gol ed un assist, ma piuttosto assente nella fase difensiva, che evidentemente non è nel suo codice genetico. Sigla il suo 3’ gol stagionale e considerando i pochi minuti giocati fuori dai pali conferma le sue doti realizzative.

Zani: voto 5+. Un po’ frettoloso quando ha il pallone, vanifica due contropiedi da cui si sarebbe forse potuto ricavare di più. Dopo le belle punizioni calciate nell’ultimo allenamento la squadra gli da fiducia su una punizione dal limite ma il risultato è ben diverso rispetto da quello che ci si aspettava. Ha comunque il pregio di tenere la posizione ed essere forse l’unico che nel finale prova a dare una mano a Sandonini in difesa.

Mister Bortot: voto 6 ½. Viste le assenze di mister e vice mister gli viene affidata la responsabilità della panchina. Effettua i cambi in maniera corretta, togliendo quelli un po’ più sottotono ed è pregevole il fatto che per non far torto a nessuno decida di non entrate, nonostante avrebbe potuto tranquillamente farlo.

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